I quartieri Alessandrino e Centocelle sono a forte odonomastica botanica. Passeggiando per le vie dei quartieri Centocelle e Alessandrino, ciò che colpisce è il gran numero di vie con nomi di piante o di botanici. I nomi delle vie e delle piazze ricordano, infatti, sia importanti botanici del passato, sia delle specie vegetali. Con la Deliberazione del Regio Commissario n. 1281 del 30/07/1925 sono conferiti i nomi alle nuove strade del suburbio Prenestino-Labicano con "nomi di fiori e di alberi". I nomi dei botanici inizieranno a comparire nella toponomastica di Centocelle dal 1953, con la Delibera di Consiglio Comunale n. 923 del 14/07/1953. Con questa delibera viene anche istituito Viale della Botanica (inizialmente da Via Casilina a Via dei Pioppi, quindi con successive delibere, fino a via delle Robinie). Con la Delibera della Giunta Municipale n. 10998 del 01/12/1976, e a seguito della intitolazione a Palmiro Togliatti dell’arteria di scorrimento che da Via Tuscolana raggiunge Via Tiburtina, Viale della Botanica sarà soppressa^[1]. Il viadotto dell’Autostrada dei Parchi che scorre sopra Viale Palmiro Togliatti si chiama Viadotto della Botanica. Diversi botanici ricordati nell’odonomastica di questi quartieri compaiono come raccoglitori dell’Erbario Romano (XIX e XX secolo) conservato presso il Museo Erbario dell’Università La Sapienza di Roma. Si tratta di un erbario di circa 68.555 esemplari di fanerogame raccolti nel Lazio secondo i limiti definiti da Pietro Romualdo Pirotta ed Emilio Chiovenda nella pubblicazione “Flora romana” (1900-1901). Passeggiando per Centocelle, possiamo quindi imbatterci in via Emilio Chiovenda, Giuseppe Lusina, Ernesto Mauri, Pietro Romualdo Pirotta, Pietro Sanguinetti, Antonio Sebastiani. Tra i raccoglitori dell’Erbario Romano si ricorda anche Alfredo Cacciato, non ricordato in alcuna via, ma che ha raccolto molti esemplari vegetali tra la Marranella, Tor Pignattara e Centocelle negli anni ’50 e ’60 del secolo scorso.