È proprio sul rilancio dell’esplorazione archeologica che si basa quindi il nostro percorso, che dal sito esposto o non esposto, nutrirà il visitatore non di nozioni ma di suggestioni, che derivano dalla possibilità di trasmettere, attraverso la tecnologia, una diversa rappresentazione del dato. L’archeologia, d'altronde, ha perso contatto con il grande pubblico ed è quindi necessario riaprire un ponte tra quello che può ancora raccontarci una vestigia del passato attraverso anche le nuove tecnologie e un linguaggio autorevole ma colloquiale. Pilastri di una nuova comunicazione del discorso archeologico che non punta ad una mera divulgazione ma all'ingaggio dell'interesse attraverso modalità nuove. La multidisciplinarietà del contesto ecomuseale e della ricerca proposta, ben si adatta alla disciplina archeologica che su tale proprietà si fonda. L'intreccio e l'incrocio dei percorsi e delle letture consentirà in maniera del tutto naturale di illustrare le stratificazioni cronologica e culturale delle risorse, riuscendo così a comunicare concetti fondanti la moderna archeologia ma sempre relegati a tabù, in quanto estremamente complessi da comunicare.
L’Acquedotto Alessandrino (Aqva Alexandrina), realizzato nel 226 d.C. per volontà di Alessandro Severo, è l’11° acquedotto dell’antica Roma
Colombario di prima età imperiale, con struttura semipogea, scoperto in via Erasmo Gattamelata, all’incrocio con via Prenestina
Antica cava a cielo aperto per l’estrazione di blocchi di tufo
Antica cava per l’estrazione della pozzolana
Area sepocrale rinvenuta durante i lavoro di parcheggio interrarto, già individuata in anni precedenti
Antica cava a cielo aperto per l’estrazione di blocchi di tufo
Insediamento rurale del III-II sec a.C.
Segmento di un tracciato dell’antica via Prenestina, ritrovato al civico 228 dell’asse moderno in prossimità di Largo Preneste
Antica cava per l’estrazione del tufo e zona con tracce di coltivazione agricola. Come molte altre realtà similari presenti nell’area testimonia il passato estrattivo ed agricolo dell’area in epoca romana, come anche la strutture…
Ipogeo funerario scoperto casualmente nel 1938 durante gli scavi per l’apertura di una cantina della famiglia Del Grande