Per la prima volta in viaggio in Italia, nel 2014, Veks Van Hillik ha deciso di aderire al progetto MURo, dipingendo su di una palazzina a due piani.
Il giovane artista francese, che ha un background come graffiti artist, un presente nell’arte urbana e un futuro anche nel campo dei tatuaggi, in soli due giorni, ha realizzato le imponenti rane presenti in via dei Quintili.
Amante degli animali, suoi soggetti preferiti, l’artista, a colpi di spray, ha creato questi anfibi giocando su uno degli stereotipi che da sempre contraddistingue i francesi, considerati all’estero come abituali mangiatori di ranocchie.
Ricche di particolari, luci e ombre questi animali assumono una posizione eretta, come esseri umani. Hanno le zampe anteriori che tendono a sfiorarsi quasi a ricordare le mani di Dio e Adamo nel famoso affresco di Michelangelo presente nella Cappella Sistina.
Un murale dunque che è anche un tributo a Roma, alla sua bellezza e all’arte italiana.
In cima alla palazzina vi è una pergamena dove all’interno, con gli stencil, è stato rappresentato il codice binario. Veks, che inizialmente aveva pensato di inserirvi una frase, ha poi deciso di scrivere una sequenza di zero e uno in numero romano. Così facendo, l’artista francese, ha voluto tracciare un parallelo con il modo di comunicare dei tempi antichi e i nuovi strumenti di comunicazione. Non a caso i telefoni, i computer e molti degli strumenti elettronici di cui disponiamo, dialogano tra di loro tramite il codice binario.
Dalle bocche e dal buco presente sulla pancia le ranocchie stanno liberando una grande quantità di uova che molto presto si dischiuderanno per dare alla luce i girini.
Un murale che è metafora della vita e del rinnovamento ma, allo stesso tempo, capace di evocare la storia del Quadraro. Infatti, dopo i drammatici avvenimenti che hanno colpito il quartiere durante la Seconda Guerra Mondiale, le persone hanno avuto la forza e il coraggio di rialzarsi e tornare alla vita.
Anno: 2014
Tecnica: spray su muro
