Gli abitanti più anziani di Villa Certosa raccontano oggi un contesto sociale che a partire dal periodo compreso tra le due guerre era vissuto come denso e variegato, quando persone di diverse provenienze regionali si trovarono a convivere in questo borghetto. A più voci quel contesto di rapporti sociali tra nuovi arrivati e abitanti del luogo è oggi descritto come particolarmente positivo, in generale basato prevalentemente, trattandosi di un contesto ristretto e fatto di un numero di abitanti piuttosto basso, sull’aiuto reciproco tra gli adulti e le amicizie tra i più giovani.
Un equilibrio che sembra tuttavia essersi modificato tra gli anni Ottanta e Novanta, quando l’assegnazione delle case popolari in altre zone della città a molti degli abitanti, ha spezzato il tessuto di relazioni esistente fino a quel periodo, alterazione fortemente avvertita da chi vi rimase. Un altro mutamento che nei racconti degli abitanti storici emerge evidente rispetto al periodo precedente gli anni Ottanta, è quella delle attività commerciali del posto: i negozi di pane, di pasta, olio e latte presenti lungo via dei Savorgnan rendevano il piccolo quartiere di Villa Certosa più indipendente e completo.
