Porta simbolica di ingresso nel percorso antropologico di Tor Pignattara, Largo Perestrello riassume e condensa la complessità, le travagliate trasformazioni e le risorse espresse dal quartiere.
Fino agli anni Ottanta è costituita da un agglomerato di baracche che compongono una propaggine della borgata spontanea della Marranella, chiamato dagli abitanti “il villaggio”

Formato da diverse decine di baracche con al centro una fontana, negli anni 80 viene demolito per lasciare il posto ad una piazza e per molti anni è sede del mercato giornaliero del quartiere. Nel 2010 cambia nuovamente volto con una discussa sistemazione urbanistica che inaugura un nuovo corso che tra luci ed ombre trasforma lo spazio in luogo simbolico di rinascita culturale e sociale dal basso del quartiere, ospitando numerose iniziative tra sperimentazione e dialogo interculturale.

A Largo Perestrello nel maggio 2011 ha preso infatti l’avvio per opera dello storico comitato di Quartiere, l’attività dell’Ecomuseo Casilino, con l’organizzazione di una manifestazione (“Verso l’Ecomuseo”) che ha visto la partecipazione attiva anche della comunità bangladese. Da allora la piazza ha iniziato a funzionare come luogo simbolico di riappropriazione della città da parte dei cittadini, di dialogo e sperimentazione. Decine le iniziative culturali organizzate in questo spazio e altrove nel quartiere; tra queste: Alice nel Paese della Marranella, Torpignathlon, Karawan Fest, laboratori sperimentali di riattivazione dello spazio pubblico e numerose iniziative delle comunità migranti, tutte volte alla partecipazione e al dialogo interculturale.

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