La cisterna è in opera laterizia, di forma rettangolare sostenuta da una serie di contrafforti esterni, con pilastri centrali e completamente rivestita da coccio pesto, elemento che ha permesso l’identificazione del rinvenimento di una cisterna.
L’edificio presentava una serie di tagli e risarciture che hanno fatto pensare ad una o più fasi di riuso le cui datazioni e interpretazioni risultano estremamente complesse.
La cisterna risulta infatti essere stata rasata ed in alcuni tratti demolita in tempi piuttosto recenti in parte in concomitanza con la realizzazione della strada asfaltata.
L’area di indagine ha restituito testimonianze che vanno dai primi secoli dell’Impero Romano fino all’epoca contemporanea, con una periodizzazione sintetizzabile in:
- I periodo: romano (II-III d.C.)
- II periodo: post-antico. Fase I (tardo antica); fase II (rinascimentale);
- III Periodo: moderno e contemporaneo. Fase I (moderna); fase II (contemporanea)
Della cisterna si conserva in alzato solo parte della parete est ed è quindi impossibile definire il sistema di immissione dell’acqua proveniente o da una diramazione dell’acquedotto o dalla raccolta di acqua piovana.
Dati tecnici
- Quota: attualmente la cisterna è stata ricoperta
- Vincoli: —
- Cronologia: II-III secolo d.c.
- Categoria (ICCD): Bene immobile
- Fruibilità: Inaccessibili
- Visibilità: Parzialmente visibile la parte in elevato residuale
- Tipo risorsa: Cisterna
Fonti
- Anna Buccellato, Anne De Loof, Carlo Torri, Lisa Traversi, Stefano Musco, Maria Cioccolini, Federica Zabotti and Marzia Di Mento
VIA PRENESTINA / VIA CASILINA / VIA LATINA. L’attività della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma (Municpio V ex VI)
Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, Vol. 114 (2013), pp. 294-333
