Valerio Fiorentini

Valerio Fiorentini (nato a Roma il 3/10/1918) fu comandante dei gap del quartiere di Tor Pignattara e membro del gap centrale “Carlo Pisacane” comandato da Rosario Bentivegna. Il 4 marzo 1944, Fiorentini, in qualità di comandante, svolse funzione di comando e copertura dell’azione del partigiano Clemente Scifoni, che si concluse con l’eliminazione del commissario di polizia Armando Stampacchia, complice della polizia nazifascista, ad opera del partigiano Scifoni. Il 14 marzo, insieme ai compagni Paolo Angelini e Carlo Camisotti, Valerio Fiorentini si stava recando presso l’abitazione di un ufficiale italiano al servizio della polizia tedesca e responsabile di numerosi arresti nell’8a Zona, con l’obiettivo di assassinarlo, prima del suo trasferimento al nord presso i comandi della Repubblica Sociale Italiana. Valerio Fiorentini venne sorpreso in una retata delle SS sul tram diretto a piazza Fiume, all’altezza della Caserma Macao.

Valerio Fiorentini, foto tratta dal sito: wwwmausoleofosseardeatine.it

Quando Valerio Fiorentini entrò in via Tasso aveva 25 anni e abitava in via Tor Pignattara n°99 con la moglie Paola Vapori (sposata nel 1940), la figlia di 2 anni e mezzo Celeste, lavorando come meccanico. Aveva prestato servizio militare presso l’aeroporto di Centocelle, nel corpo della Regia aeronautica. Dopo l’8 settembre si era iscritto al partito comunista ed era entrato subito nelle formazioni di zona, diventando capogruppo.

Venne fucilato il 24 marzo alle Fosse Ardeatine. Valerio Fiorentini è stato decorato con la medaglia d’argento al valore militare nel 1953. Qui di seguito riportiamo la motivazione:

Nella lotta di liberazione, intrapresa a Roma subito dopo l’armistizio, emergeva per belle doti di organizzatore e animatore, per costante decisione e per temerario ardimento. Comandante di Gruppi di azione patriottica rendeva molto dura la vita al nemico nelle zone di Tor Pignattara e di Centocelle. Particolare menzione meritano l’azione condotta contro il campo di aviazione di Centocelle, catturando armi e danneggiando gravemente tre velivoli e la riuscita azione contro il Commissariato di Tor Pignattara allo scopo di liberare numerosi partigiani rastrellati. Tradotto nelle carceri di via Tasso, lungamento torturato e barbaramente seviziato, manteneva esemplare e fiero contegno nulla rivelando. Alle fosse Ardeatine immolava con altri compagni la vita per gli ideali di Libertà e di Patria.

Per approfondimenti si veda l’articolo di Reportage.it

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