L’opera, voluta dal circolo ARCI Trenta formiche, si staglia sul palazzo tra le due fasci ferroviari.
Il murale recupera uno spazio metafisico che ricorda il lavoro di De Chirico e l’artista modenese, classe 1986, cerca di restituire nell’opera l’ambiguità e il dualismo di una Roma in contrasto perenne tra l’antico e il moderno, oscillante tra poli opposti in costante tensione.
Con il suo lavoro, Zamoc ha sviluppato un’idea di monumentalizzazione dell’edificio che ospita il circolo Trenta Formiche, trasformando un anonimo stabile in un’icona artistica visibile e riconoscibile.
Stato di conservazione
Al momento del censimento, avvenuto in data 17/04/2024, l’opera è complessivamente in buone condizioni. Non sono da segnalare particolari perdite di pellicola pittorica, intonaco e supporto. Sono presenti alcune vandalizzazioni, specialmente nella parte inferiore del murale.