La parrocchia Santi Marcellino e Pietro “ad duas lauros”, nella storica zona di Tor Pignattara (quartiere Prenestino-Labicano), sulla via Casilina nel Municipio Roma V.
Fa parte della XIV Prefettura – Settore Est della diocesi di Roma.

Storia

La chiesa si trova su un’area che in epoca romana era di proprietà di Sant’Elena (248 – 329), madre dell’imperatore Costantino, e si estendeva lungo l’antica via Labicana (oggi via Casilina), nella zona compresa tra il Sessorianum (attuale, Santa Croce in Gerusalemme) e la cittadella militare di Centum Cellae (odierna Centocelle), che era nota come ad Duas Lauros (da cui il nome della chiesa).

Dall’Epoca costantiniana al Medioevo

Già prima che diventasse possedimento di sant’Elena, il sito ero utilizzato come necropoli degli equites singulares (ossia, la guardia personale dell’imperatore) e successivamente, durante la persecuzione dioclezianea (303 – 311), vi fu realizzata la Catacomba dei Santi Marcellino e Pietro. Accanto a quest’area sorse, intorno al 320, una basilica funeraria circiforme, dedicata ai due santi martiri, orientata est-ovest, lunga 65 metri e larga 29. Tra il 326 e il 330 d.C. venne costruito – e addossato sulla facciata orientale della Basilica – un grande mausoleo circolare, quello che oggi chiamiamo Mauseoleo di Sant’Elena, che prende il nome dal fatto che vi fu sepolta la Santa, anche in origine era probabilmente destinato al figlio Costantino.

Da notare che la Basilica è stata costruita in corrispondenza della Basilica dei Gordiani e di San Lorenzo fuori Roma.

La basilica era ancora in uso verso la fine dell’VIII secolo, ma poco dopo dovette iniziare la sua decadenza in coincidenza con la traslazione delle spoglie dei santi Marcellino e Pietro. Durante il Basso Medioevo, la basilica, abbandonata, probabilmente minata nelle fondamenta da alcune gallerie scavate nella catacomba e senza un’adeguata manutenzione, andò progressivamente in rovina.

Dal Seicento ad oggi

Durante il pontificato di Urbano VIII (1623 – 1644), il capitolo di San Giovanni fece costruire (tra il 1632 e 1638) una piccola chiesa, dedicata ai due Santi, utilizzando come materiale gran parte delle rovine dell’antica basilica. Il 1 febbraio 1765, Clemente XIII (1758 – 1769) fece modificare e ampliare la “chiesetta”, eleggendola infine a parrocchia con il motu proprio Cum sint. Venne dichiarata chiesa vicaria unita al collegio lateranense e il territorio desunto da quello della parrocchia lateranense.

Si giunse infine al 1922, quando su progetto dell’ingegnere Guglielmo Palombi, il Capitolo Lateranense procede alla costruzione del nuovo edificio, con ingresso diretto sulla via Casilina.
Nel 1936 il Capitolo rinunciò a qualunque diritto a favore del Vicariato a cui fu assegnata. Dalla fine del secolo scorso la chiesa è affidata alla Congregazione delle Scuole di Carità (Istituto Cavanis).

Attualmente, dopo i lavori di restauro effettuati nel periodo 1996-2000, la chiesa è collegata col Mausoleo di Sant’Elena e alle catacombe dei Santi Marcellino e Pietro, ai quali si accede dal cortile dell’oratorio adiacente alla chiesa, attraversando un portale settecentesco, situato sulla sinistra della facciata della chiesa, lungo la via Casilina.

La parrocchia nella storia cinema: Questione di cuore

Presso la parrocchia dei SS. Marcellino e Pietro e lungo quel tratto di via Casilina sono state girate alcune scene del film Questione di cuore di Francesca Archibugi.
In particolare, presso la chiesa, è girata la scena del funerale di Angelo (Kim Rossi Stuart), uno dei protagonisti della pellicola.

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