Passeggiando per via dei Noci si giunge al suo termine incrociando Viale delle Gardenie. E’ all’inizio della discesa, nel senso di marcia che porta a Piazza dei Gerani (che dista 20 metri, non di più) esattamente davanti al capolinea dei tram 5 e 19, di cui ha scritto Albinati. In quell’angolo si può rinvenire, inaspettato e quasi timoroso di essere visto, un piccolo appezzamento di prato che riserva delle sorprese verdi.
Cactus a Centocelle
Pochi metri quadrati, un appezzamento di forma perfettamente quadrata. Il regno dei cactus, di piante grasse che in un contesto urbanizzato non ti aspetteresti. Fiori bellissimi, variopinti, enormi. Dai colori sgargianti, dai profumi alloctoni. Si tratta di tante piante, non solo cactus. ma si vede benissimo che sono fuori contesto, spiccano in mezzo ad aiuole tradizionali di tristi fiori cittadini. E’ una cosa che colpisce, senza dubbio.
Già, ma come ci sono finiti qui? Leggenda vuole che in tempi non meglio definiti qualcuno pensò bene di liberarsi di qualche cactus divenuto ingombrante. Che poi, s’è vendicato. Evidentemente lo spinoso fiore ha trovato un microclima favorevole, un ambiente sereno, probabilmente qualche anima pia che lo veglia da tempo e nel tempo. E si è riprodotto. Ed è diventato circondato da fiori e piante tropicali.
Una bella storia cittadina, di quelle che riappacificano con la grande città. Con una raffigurazione antropologica si potrebbe dire “il cactus resistente”.
Questa scheda è stata sviluppata nel contesto delle iniziative di community engagement del progetto E.P.ART Festival 2021
