A pochi giorni dall’uccisione del commissario Armando Stampacchia, il comandante del 2° gap di Tor Pignattara Valerio Fiorentini, insieme al comandante del 3° gap Luciano Sbrolli, del 4° gap Paolo Angelini e del 6° gap Carlo Camisotti vennero arrestati mentre viaggiavano sul tram 8 all’altezza della caserma Macao, in via san Martino della battaglia a Roma. Obiettivo della traversata in tram era quello di raggiungere l’abitazione di un ufficiale italiano al servizio delle SS tedesche e ucciderlo. Le SS tedesche fermarono il tram e intimarono ai viaggiatori di scendere. Allineati lungo i binari, con le pistole semiautomatiche puntate alla testa, Fiorentini, Angelini, Camisotti e Sbrolli vennero indicati da una spia italiana che le SS avevano al seguito. Furono così caricati su un camion e portati nella sede della Gestapo in via Tasso 145. Secondo le schede compilate dai tedeschi, i quattro gappisti entrarono nelle celle di via Tasso alle ore 13 del 13 marzo 1944. Luigi Forcella, responsabile militare dell’8a zona, indicherà invece come data il giorno successivo.

Tram n°8 in servizio a Roma dal 1925

Per le note biografiche di Fiorentini, Angelini e Camisotti si rimanda all’hot point delle relative pietre d’inciampo.  Del gruppo arrestato il 13 o 14 marzo 1944 faceva parte anche Luciano Sbrolli, nato il 3 giugno 1910 a Piancastagnaio (Si), ma a Roma abitava in via dei Savorgnan n°52, nello stesso palazzo dove risiedeva Guerrino Sbardella, tipografo di Bandiera Rossa fucilato a Forte Bravetta. Sbrolli, che pure era capogruppo del 3° gap fu arrestato e rilasciato cinque giorni dopo.

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