Gioacchino Rey nacque a Lenola (Lt) il 26 luglio 1888 e fu ordinato sacerdote a Gaeta il 19 luglio 1914. Pochi mesi dopo fu nominato cappellano militare con il grado di Tenente e prestò servizio come aggregato ai reparti sanitari. Durante il bombardamento del fronte di Monte Asolone – nella Val di Sotta sul versante occidentale del Monte Grappa – don Gioacchino Rey diresse le operazioni di soccorso dei feriti, ricevendo la Medaglia di bronzo al valor militare (15 giugno 1918). Pio XII lo definì “parroco delle trincee”.

Don Giacchino Rey fotografato con i suoi commilitoni durante la sua permanenza al fronte nella guerra 1915-1918. Foto tratta da Romasette

Congedato dal fronte don Rey fu prima nominato vice-parroco della parrocchia della Madonna dei Monti e, successivamente, in quella di san Giovanni dei Fiorentini fino a diventare parroco della parrocchia di santa Maria del buon consiglio nel 1929. Qui strinse un legame molto forte con la comunità del Quadraro, diventando una figura centrale, suo malgrado, nelle vicende del rastrellamento del quartiere il 17 aprile 1944. Secondo le testimonianze, Don Rey e il suo vice-parroco don Gino Zarattini già all’alba di quel giorno tentarono di avvertire alcune famiglie della presenza delle SS nelle strade. Nei due giorni successivi il parroco fece da spola fra il quartiere e gli stabilimenti cinematografici di Cinecittà per mediare un rilascio anche parziale dei rastrellati, offrendosi, secondo alcuni, come prigioniero in cambio della libertà per gli altri uomini, ma ottenendo soltanto la liberazione del medico condotto e del farmacista del Quadraro. Don Gioacchino Rey riuscì comunque a compilare una lista dei deportati (probabilmente parziale come si rivelerà dopo la guerra) che consentì ai prigionieri che riuscirono a tornare e alle famiglie dei rastrellati che non tornarono di documentare il proprio coinvolgimento nel rastrellamento, e dimostrare quindi la propria identità e ricevere i sostegni dovuti dallo Stato.

Don Gioacchino Rey morì il 13 dicembre 1944, davanti la sua chiesa, investito da un’auto. Lo storico Pierluigi Amen – che ha coordinato la ricerca sul rastrellamento del Quadraro per l’Anrp, ricostruendo la biografia del sacerdote – ritrovò la sua sepoltura nel cimitero del Verano, consentendone la traslazione nella nella chiesa di Santa Maria Maggiore a Lenola, suo paese natale. Nel 2017 alla memoria di don Gioacchino Rey è stata conferita la Medaglia d’oro al valore civile. Al sacerdote è stata intitolata anche la scuola primaria in via Sestio Menas n° 125 dell’IC Francesco Laparelli.

 

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