Le istanze descritte nella sezione cos’è un ecomuseo sono richiamate nel “Regolamento per l’attivazione del processo di partecipazione dei cittadini alle scelte di trasformazione urbana” del Comune di Roma (Delibera C.C. Roma n. 57/2006) e nell’art. 15, comma 8, del P.R.G.

Tutto questo nel territorio municipale, in particolare per il Comprensorio Casilino, è stato oggetto di diverse, reiterate comunicazioni e determinazioni delle organizzazioni rappresentative della cittadinanza e del Municipio Roma V (già VI e VII) all’Autorità comunale ed alle altre Autorità competenti.

Tutte le attività svolte dall’Ecomuseo Casilino si sono svolte in ambito pubblico, attraverso incontri, laboratori, esplorazioni e ogni altra occasione utile a rendere il processo “leggibile” e “partecipabile” dalla comunità locali.

I processi di coinvolgimento della popolazione

Sono stati promossi processi di coinvolgimento sulla costruzione condivisa dell’Ecomuseo:

  • Ecomuseo dei ragazzi, progetto di conoscenza del territorio svolto in tre scuole medie del Municipio Roma V;
  • Ecomuseo dei bambini e delle bambine, progetto di censimento e mappatura del patrimonio culturale dal punto di vista degli studenti delle scuole elementari del Municipio Roma V;
  • Giornate del Territorio, ciclo annuale di incontri per la restituzione della ricerca ecomuseale, networking con realtà locali, incontro con istituzioni, enti e realtà locali;
  • Scuola Popolare di Tor Pignattara (oggi Scuola del Patrimonio), finalizzata a formare nuove professionalità del settore in ambiti come la progettazione europea, il rapporto con le istituzioni, il turismo sostenibile, l’urbanistica partecipata;
  • EcomuseoLAB, laboratori partecipativi a cui hanno preso parte oltre 400 cittadini del territorio e finalizzati alla progettazione condivisa dello spazio urbano (i più grandi sono stati quelli per la ri-progettazione dell’ex Cinema Impero e per la pianificazione del comprensorio Casilino);
  • Patrimonio quotidiano, ciclo di incontri presso centri anziani, spazi associativi, sedi di partito, sedi sindacali, parrocchie, centri di aggregazione giovanile e centri per rifugiati per raccontare e illustrare il patrimonio culturale dei luoghi;
  • Progetti di ricerca integrati, attività finalizzata allo studio del territorio nelle diverse articolazioni patrimoniali.

Questo processo ha trovato un suo consolidamento nel progetto Itinerari sentimentali, partito nel 2016 con la definizione del primo gruppo di itinerari/percorsi che costituiscono il cuore del progetto ecomuseale nell’area di Tor Pignattara/Villa De Sanctis/Prenestino-Labicano. Successivamente le attività si sono sviluppate dal 2017 al 2020 con il programma Co.Heritage (per la mappatura del patrimonio delle comunità di origine straniera), con le attività di storytelling, laboratoriali e seminariali sopra descritte.

L’Ecomuseo come esercizio del diritto alla partecipazione

L’Ecomuseo nasce come atto di positivo esercizio alla partecipazione alla vita culturale, sociale e politica del territorio e si declina in una progettazione dello spazio urbano che è in opposizione agli incombenti rischi di cementificazione e speculazione edilizia presenti nell’area.

Il progetto di Ecomuseo Urbano Casilino Ad Duas Lauros, proposto da diverse associazioni del territorio e promosso dall’Associazione per l’Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros è stato recepito dal Municipio V come una delle sue priorità programmatiche di governo, approvate all’unanimità con delibera del Consiglio Municipale in data 25 luglio 2013, confermato nel 2015 e infine riconosciuto dalla Regione Lazio nel 2019 con la qualifica di Ecomuseo di interesse regionale.

Il progetto aveva già avuto un riconoscimento del MIBAC – Soprintendenza Archeologica di Roma (nota 13.1.2012 Prot. 1012) e della Sovrintendenza Comunale (nota 29.12.2011 Prot. CF83009) che hanno dato la loro disponibilità a partecipare a tavoli tecnici per la concreta realizzazione.

Sono in corso le trattative per costruire nuovi protocolli d’intesa con gli enti sopra descritti per la valorizzazione del patrimonio archeologico, mentre è operativo il protocollo con l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, per la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale.