L’impegno nelle scuole dell’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros

L’impegno nelle scuole dell’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros

Il processo di costruzione dell’Ecomuseo Casilino lo abbiamo iniziato nelle scuole. Tanti anni fa fu proprio il nostro progetto “l’Ecomuseo dei ragazzi” a dare il via al percorso di ricerca, partecipazione e progettazione che ha portato alla creazione del primo nucleo dell’Ecomuseo Casilino. La scuola per noi è il motore centrale di ogni attività di ricerca sul territorio, perché se da un lato ci consente di interagire con i cittadini del futuro, dall’altro ci consente di operare in senso intergenerazionale e multidisciplinare attraverso l’ingaggio diretto dei docenti.

Un processo molteplice e virtuoso che fino ad ora ci ha sempre consentito di costruire piattaforme di salvaguardia e valorizzazione credibili e condivise.

Per questo dopo aver terminato la prototipizzazione della metodologia e della mappatura delle risorse culturali, torniamo di nuovo a scuola: perché da lì è necessario ripartire per costruire nuovo contenuto per le mappe esistenti e nuove mappe per gli altri territori del nostro Ecomuseo.

Stiamo lavorando con l’IC Laparelli con una serie di laboratori (in aula e in strada) per le scuole medie, abbiamo da poco sottoscritto un protocollo d’intesa per avviare analogo processo presso il Liceo Classico e delle Scienze Umane Benedetto da Norcia e abbiamo collaborazioni con scuole internazionali (Cornell University), corsi universitari (La Sapienza), scuole per rifugiati e richiedenti asilo.

La scorsa settimana bbiamo realizzato un tour nella street art di comunità insieme ad alcuni ragazzi del Liceo Classico e delle Scienze Umane Benedetto da Norcia accompagnati dal professor Massimo De Magistris. È stata un’esperienza davvero importante, soprattutto per l’attenzione e la vivace partecipazione di questi splendidi ragazzi. È solo l’inizio di un progetto che stiamo avviando con tale Istituto, anche nell’ottica di avviare una ricerca di lungo respiro nell’area di Centocelle.

Il nostro obiettivo, oltre alla diffusione della conoscenza del patrimonio culturale locale, è quello di condividere competenze (anche professionali) che possano avviare un serio percorso di crescita individuale dei ragazzi.
Non puntiamo solo a diffondere conoscenza ma anche competenza, gli strumenti che abilitano i soggetti a creare essi stessi processi di narrazione, valorizzazione e salvaguardia.

Il patrimonio locale, il suo studio e la sua salvaguardia sono per noi leva centrale di un processo circolare di crescita di tutte le realtà (sociali, umane, culturali, ambientali) presenti sul territorio.
Pensiamo che le ricchezze del territorio siano il propellente di una crescita collettiva e condivisa all’interno di processi non predatori, che abbiano la capacità di condividere sia gli strumenti (abilitando individui e corpi sociali ad essere essere protagonisti), sia i risultati (creando così nuove economie che si sostituiscano a quelle predatorie fondate sul consumo del suolo).

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