Il trasferimento del commissario Salvatore Maranto dal commissariato di Tor Pignattara-Quadraro di via Casilina 410 a quello di San Lorenzo nell’ottobre del 1943 rappresenta una svolta nella storia della Resistenza nel quartiere e, in generale, in tutta l’VIII zona. Il trasferimento è l’atto conclusivo di un inasprimento del controllo dell’area da parte della polizia nazista, che aveva ormai compreso  il sostegno di Maranto alle formazioni partigiane, provvedendo alla sua sostituzione con ilfascista Armando Stampacchia. Il cambiamento di atteggiamento della polizia nell’VIII zona  si fa immediatamente evidente: il coprifuoco viene anticipato di un’ora, il controllo dei movimenti di persone e mezzi si fa più serrato, i rastrellamenti nelle abitazioni e nelle botteghe si svolgono con maggiore frequenza.

Il 28 novembre 1943 è forse da considerarsi il giorno inaugurale della nuova politica introdotta dal commissario Armando Stampacchia. Durante i mesi precedenti, i nazisti non avevano mai attraversato le strade di questi quartieri, rimanendo su un atteggiamento sospettoso e preferendo affidare alla polizia dell’Africa Italiana (PAI) il controllo del territorio per evitare scontri diretti. Il cambiamento alla direzione del commissariato principale dell’VIII zona, il moltiplicarsi di delatori fra la popolazione e l’azione delle bande fasciste, consentono alla Gestapo di agire più liberamente in quest’area della città. Il 28 novembre le SS arrestano nella sua abitazione in via Valmontone 37 Paolo Renzi, con l’accusa di detenzione di armi e di attività antifascista. Alle attività di polizia, favorite dal commissario Stampacchia, si affiancano delle del commissariato di Porta Maggiore che, alla fine dell’anno, portano all’arresto dei sorvegliati politici dei quartieri del Pigneto e di Centocelle. A febbraio del 1944, complice anche l’avvenuto sbarco ad Anzio delle truppe Alleate, la Gestapo concentra uomini e mezzi nell’8a zona, al fine di individuare e stroncare le forze partigiane. Sono arrestati i gruppi che hanno favorito lo sbarco di Anzio e nella rete nazifascista cadono i militanti del partito d’Azione di Centocelle, la brigata Matteotti del Quadraro e alcuni partigiani di Bandiera Rossa. E’ in questo momento che dal Cln arriva l’ordine di eliminare il commissario Stampacchia, ritenuto il maggior responsabile di quel clima di terrore che i nazifascisti hanno potuto imporre alla popolazione e alle organizzazioni resistenti. Dopo un tentativo fallito, il 4 marzo il gappista Clemente Scifoni uccide il commissario di polizia nella sua abitazione in via Cittaducale 6.

Forse grazie ad una delazione, la Gestapo individua i gap di Tor Pignattara e organizza una retata che porta all’arresto, tra il 12 e il 14 marzo, di 9 uomini8 di loro sono trattenuti in via Tasso e dopo dieci giorni di detenzione e di torture sono assassinati alle Cave Ardeatine.

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