L’Algida fu fondata a Roma nel 1946 (alcuni fonti riportano 1945) da Italo Barbiani e Alfred Wiesner. Il primo stabilimento era in via del Pigneto 14 (oggi via del Pigneto 5/b).

Dalla resistenza al Palazzo del Freddo

Alfred Wiesner era un ingegnere ebreo originario di Zagabria che, durante la guerra, fu internato nel campo di Ferramonti di Tarsia (Cosenza). Riuscito a fuggire alla prigionia, Wiesner entra nella resistenza con lo pseudonimo di Alfredo Vieni, con l’incarico di capo delle informazioni militari del Comando della Divisione Volontari della Libertà delle Marche. A fine guerra il generale Harold Alexander gli consegna il “Certificato di Patriota”. Collabora poi la Croce Rossa americana (Red Cross), di cui diventa responsabile amministrativo. Ed è a questo punto che la storia di Wiesner si incontra con quella di Italo Barbiani, un collaboratore della nota gelateria Fassi, particolarmente apprezzato per sue doti di vendita.

Il luogo dell’incontro è proprio lo storico Palazzo del Freddo, in quanto la Red Cross (per cui Wiesner lavorava) aveva lì un suo quartier generale. Nell’intento di rifornire i campi militari, gli alleati si
dedicarono anche alla produzione di gelati alla crema e al cioccolato con il metodo tipico americano, installando nel tempio del gelato artigianale dei macchinari per la produzione industriali del cosiddetto ice cream. Quando gli alleati lasciarono i locali del Palazzo del Freddo, Wiesner entrò in possesso di due macchine industriali per produrre gelati “all’americana”.  Secondo le memorie di Giovanni Fassi, l’ingegnere prima di avviare l’impresa con Barbiani, chiese al “gelatiere sovrano” di partecipare all’impresa di fondare una “impresa di gelati”. Ma il “re” del gelato, declinò l’offerta.

La fondazione e il primo marchio

Nel 1946 l’Algida viene fondata e lo stabilimento impiantato nell’allora via del Pigneto 14 (oggi 5/b). La società aveva come oggetto sociale la “vendita all’ingrosso di frutta congelata, fabbricazione e vendita all’ingrosso di gelati”.
Il primo marchio (riportato in foto, fonte Museo del Marchio Italiano) era costituito da uno scudo nel quale viveva il nome della ditta ed un cristallo di neve.
Inizia così la storia di una delle più fortunate imprese italiane (ora parte della divisione Heartbrand della multinazionale olandese-britannica Unilever).

Nel 1953 presso la Camera di Commercio di Roma viene registrato l’atto costitutivo dell’Algida sul quale compare insieme a Wiesner e Barbieri, i nomi di Alija Artman e Giorgio Praeger. Il marchio è stato rinnovato su disegno di Enzo Mazzilli ed è caratterizzato da una sinusoide ascendente che separava i due colori. Fu applicato sui primi banconi di gelato confezionato e ha rappresentato il simbolo di un’epoca.

Il primo prodotto venuto alla luce era un gelato alla panna ricoperto di cacao magro sorretto da un bastoncino di legno: si chiamava Cremino.

Successivamente l’impresa, che oggi appartiene al gruppo multinazionale Unilever, lasciò il Pigneto e Roma per trasferirsi a Napoli, per la precisione a Caivano dove ancora oggi c’è lo stabilimento principale, uno dei più grandi al mondo.

Da dove viene il nome?

Il termine álgida, con l’accento sulla prima “a”, deriva dal latino “algidus” che significa freddo.

 

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