Gli artisti tedeschi Herakut – fusione di Hera (Jasmin Siddiqui) e Akut (Falk Lehmann) – hanno regalato al quartiere di Tor Pignattara un murale di grandi dimensioni nel contesto del progetto Street Heart, curato dalla Galleria Varsi. Il murale, che si trova sulla parete di un palazzo sito in via Capua 14 ed è ben visibile dalla via Casilina, mostra una giovane rifugiata palestinese, che indossa una felpa con cappuccio al posto del tradizionale hijab. Nella mano destra cinge tre figure (probabilmente un padre, una madre e un/a bambino/a), mentre con la sinistra sostiene due figure adulte. A fianco della figura una frase scritta in italiano e inglese:
“Nel nostro momento di bisogno ci affidiamo alle persone come famiglia. Sarebbe bello se potessimo ricordarci di questi legami anche nei momenti di forza”
Il murale è, evidentemente, una riflessione sull’importanza del saper sostenere la fragilità, di colmare il bisogno, di accogliere la diversità, soprattutto da parte di chi si trova in una posizione di “forza”, o privilegio, o sicurezza. Come spiegano gli stessi artisti “[…] abbiamo voluto rappresentare l’importanza di sostenere gli altri nei momenti di difficoltà, ricordando che siamo una grande famiglia di esseri umani. Questo è il nostro messaggio, leggibile sia in italiano che inglese, per incoraggiare la gente e i nostri paesi a essere più generosi. Medio Oriente e Africa stanno soffrendo guerre orribili. L’Occidente dovrebbe dare e condividere di più”.
Un mural particolarmente impattante, che non a caso è uno tra i più amati nel quartiere e che rammenta (forse più alle seconde/terze generazioni di immigrati italiani che altri) l’esigenza della solidarietà tra comunità e di ricordare che la sicurezza di oggi è figlia della fragilità di ieri. Superata, come ricorda il murale, grazie al supporto di chi ci è stato vicino e a cui ci siamo affidati.
Anno: 2015
Produzione: Varsi
Autore: Herakut
