Strada istituita con Delibera del Regio Commissario di Roma Ufficiale n°1087 del 16.07.1924.

Carlo della Rocca era nato a Roma il 16 maggio 1883. Dei suoi studi come della sua carriera non si hanno molte notizie. Di certo entrò giovanissimo nella Regia marina e partecipò alla guerra italo-turca del 1911-1912, ottenendo il grado di sottotenente di vascello. Imbarcato sulla torpediniera “Centauro” comandata dal 1° Tenente di vascello Italo Moreno, Carlo Della Rocca si trovò nel 1912 proiettato nel nuovo scenario bellico del secondo fronte italiano: quello aperto nel Mar Egeo, per muovere guerra al cuore dell’Impero Ottomano, apparso debole e politicamente poco stabile. Suoi compagni di avventura furono l’altro sottotenente di Vascello Ugo Rossini e il tenente macchinista Luigi Ricciardi. Alla fine di febbraio del 1912 si aprì il fronte dell’Egeo per la conquista dell’arcipelago del Dodecaneso: diventava quindi di vitale importanza per una soluzione rapida dello scontro il controllo dello stretto dei Dardanelli. Ma la natura del passaggio non consentiva l’uso dei potenti ma ingombranti incrociatori Giuseppe Garibaldi e Francesco Ferruccio, né delle corazzate Benedetto BrinAmmiraglio di Saint Bon, Emanuele Filiberto e Regina Margherita. Meglio sarebbe stato l’impiego delle torpediniere della 3a Squadriglia, le veloci Spica, Perseo, Centauro, Astore e Climene, tutte agli ordini del Capitano di vascello Enrico Millo. Alle 22:30 del 18 luglio le torpediniere si portarono all’imbocco dei Dardanelli e, due ore dopo, iniziò il cannoneggiamento. Nonostante il danneggiamento di 3 torpediniere la flotta arrivò fino alla costa di Kilid Bar.

La battaglia dei Dardanelli fu salutata in patria come una vittoria determinante per le sorti della guerra. Tutti i militari partecipanti ottennero decorazioni al merito. Carlo Della Rocca fu decorato con la Medaglia d’argento con la seguente motivazione d’encomio (identica per tutti i partecipanti all’impresa):

“Imbarcato su di una silurante partecipò ad una difficile spedizione notturna adempiendo ai suoi incarichi con coraggio e noncuranza del pericolo, completamente esposto all’inteso fuoco nemico”. (Dardanelli 18-19 luglio 1912).

La Grande Guerra

La prima guerra mondiale lo trovò ancora arruolato nella Regia Marina. Nel 1915 venne assegnato alla Stazione Idrovolanti dell‘isola di Sant’Andrea, nella laguna veneziana. Comandante della stazione era il Tenente di vascello Giuseppe Miraglia, coetaneo di Carlo Della Rocca, e anche lui reduce dalla guerra italo-turca. Una guerra che aveva segnato profondamente il destino di centinaia di soldati, soprattutto marinai e di cavalleria, che avevano preso contatto con le prime esperienze di volo proprio in Libia. Il 21 dicembre di quell’anno Miraglia precipita proprio nella laguna veneziana, lasciando il comando della stazione e della Squadriglia Idrovolanti a Carlo Della Rocca.

Delle attività di Carlo Della Rocca durante la guerra non si hanno molte informazioni, praticamente fino alla sua morte, avvenuta il 31 maggio 1918 durante il collaudo di un grande idrovolante, precipitando in mare nella tratta Varese-La Spezia.

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