Nacque a Quartu Sant’Elena (Ca) il 22 dicembre 1887. A Roma giunse, con la moglie, dopo la prima guerra mondiale, a cui partecipò come soldato, lavorando come ferroviere. Sotto il regime fascista venne licenziato dalle ferrovie perché aveva aderito agli scioperi del 1921-1922 e ritenuto quindi un elemento sovversivo. Fu così costretto a lavori saltuari come manovale, subendo il controllo e le violenze della polizia politica fascista e delle camicie nere della zona.

Antonio Atzori, foto tratta dal sito: www.deportati4gennaio1944.it

Alla caduta del regime fascista Antonio, con i figli Bruno e Mario, costituirono un gruppo di resistenza che faceva riferimento alle Brigate Garibaldi della VI zona (comprendente Porta Maggiore e la Circonvallazione Casilina). Venne arrestato il 19 dicembre 1943 in un’operazione di polizia politica del commissariato di Porta Maggiore. Condotto a Regina Coeli fu deportato il 4 gennaio 1944 nel campo di concentramento di Mauthausen e poi trasferito nel campo di lavoro di Ebensee, dove morì il 23 maggio 1944. A lui è intitolata la sala studio della biblioteca comunale di Roma “Goffredo Mameli” in via del Pigneto n°22.

Abitazione di Antonio Atzori in via Ascoli Piceno n°18

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