La targa – probabilmente posta dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia all’indomani della guerra – riporta i nomi di 26 partigiani, tutti uomini, uccisi in combattimento, condannati a morte per rappresaglia nella strage delle Fosse Ardeatine o a Forte Bravetta, appartenenti alle due formazioni comuniste del partito comunista d’Italia (PCI) e il movimento comunista d’Italia (Bandiera Rossa).

Fosse Ardeatine 24 marzo 1944

14 partigiani furono uccisi dalle SS naziste comandate da Herbert Kappler il 24 marzo 1944 presso le Cave ardeatine.

Paolo Angelini, nato a Castelnuovo di Garfagnana (Lu) il 9 luglio 1909 e residente in Via Capua n° 54. Militante del PCI e di professione autista.

Carlo Camisotti, nato a Cerbola (Ro) l’11 maggio 1902 e residente in via Angelo Berardi n° 10. Militante del PCI e di professione asfaltista.

Renato Cantalamessa, nato a Roma il 27 settembre 1903 e residente in via Pietro Rovetti n° 32. Militante del PCI e di professione falegname.

Egidio (Chechi) Checchi, nato a Gallarate (Va) il 29 luglio 1892 e residente in via Tor Pignattara n°35. Militante del PCI e di professione meccanico.

Orazio Corsi, nato a Roma il 23 novembre 1891 e residente in via Gerardo Mercatore n° 23. Militante del PCI e di professione falegname.

Valerio Fiorentini, nato a Roma il 3 ottobre 1918 e residente in via di Tor Pignattara n° 99. Militante del PCI e di professione meccanico.

Carlo (Lucchetti) Luchetti, nato a Roma il 29 luglio 1890 e residente presso la borgata Gordiani, abitazione n° 293. Militante di Bandiera Rossa e di professione stagnaio.

Mario Passarella, nato ad Adria (Ro) e residente in via Muzio Scevola n° 18. Militante del PCI e di professione falegname.

Alessandro Portieri, nato a Roma il 17 luglio 1924 e residente in via della Marranella 88. Militante del PCI e di professione meccanico.

Antonio Roazzi, nato a Serrone (Fr) il 17 febbraio 1898 e residente in via Grazioso Benincasa n°28. Militante di Bandiera Rossa e di professione autista.

Ilario Canacci, nato a Roma il 12 febbraio 1927 e residente presso la borgata Gordiani, snc. Militante di Bandiera Rossa e di professione cameriere d’albergo.

Ottavio Capozio, nato a Roma il 20 settembre 1922 e residente in via dell’acquedotto alessandrino n°1. Militante di Bandiera Rossa e di professione postelegrafonico

Giuseppe D’Amico, nato a Genazzano (Rm) il 4 aprile 1904 e residente a Genazzano. Militante del PCI e di professione impiegato.

Otello (Valerani) Valesani, nato a Roma il 14 settembre 1924 e residente presso la borgata Gordiani, abitazione n° 886. Militante di Bandiera Rossa e di professione calzolaio.

Fucilati presso il Forte Bravetta

2 partigiani furono fucilati presso il Forte Bravetta, luogo di esecuzione delle condanne a morte di antifascisti durante il regime e poi di resistenti nel corso dei 9 mesi di occupazione nazifascista della città di Roma.

Egidio Sabatini, nato ad Abbadia san Salvatore (Si) l’8 marzo 1900 e residente in via di Tor Pignattara n° 104. Militante di Bandiera Rossa e di professione operaio. Fu fucilato il 4 maggio 1944.

Guerrino Sbardella, nato a Roma il 4 gennaio 1916 e residente in via dei Savorgnan n°52. Militante di Bandiera rossa e di professione operaio. Fu fucilato il 2 febbraio 1944.

Strage del Monte Tancia 7 aprile 1944

4 partigiani furono uccisi il 7 aprile 1944 in località Arcucciola, sulle pendici del Monte Tancia, presso Salisano (Ri).

Franco Bruni, nato a Roma il 3 febbraio 1926 e residente in Via Amulio n° 6. Militante nella brigata comunista “Ercole Stalin” e di professione studente.

Bruno Bruni, nato a Roma il 25 agosto 1923 e residente in Via Amulio n° 6. Militante nella brigata comunista “Ercole Stalin” e di professione ex soldato del Genio civile. Medaglia d’oro al Valor Militare.

Giordano Sangalli, nato a Roma il 7 febbraio 1927 e residente in Via dell’Acqua Bullicante 137. Militante nella brigata comunista “Ercole Stalin”.

Leopoldo Orsini, nato a Roma e residente a Tor Pignattara. Militante nella brigata comunista “Ercole Stalin” e di professione perito elettrotecnico.

Uccisi in combattimento

Negli scontri del 4 giugno 1944 vennero uccisi 2 militanti di Bandiera Rossa, aderenti alla formazione di Tor Pignattara – Certosa guidata da Vincenzo Pepe. Cataldo Grammatica era nato il 14 giugno 1910 a Corato (Bari), conterraneo del sindacalista Antonio Pepe, papà di Vicenzo. Aveva aderito fin da subito alla formazione di Bandiera Rossa, con il compito principale di sorveglianza dei prigionieri Alleati nascosti nella zona. Il 3 giugno 1944 è nel gruppo che assale e distrugge la sede del fascio rionale di Tor Pignattara in via dell’Acqua Bullicante, di fronte alla scuola elementare Luigi Michelazzi (oggi Carlo Pisacane). Il giorno seguente viene ucciso dalle raffiche di mitra lanciate da un carro armato tedesco, all’altezza del bivio fra la via Casilina e via Galeazzo Alessi. Insieme a Grammatica muoiono anche Mario D’Angeli (soprannominato Lampadina) e Francesco De Gennaro, di cui non si conoscono né il luogo né la data di nascita.

Restano ancora senza informazioni biografiche Oreste Cantalamessa e Angelo Innocenti. Probabile è l’ipotesi che furono fra le vittime della ritirata tedesca del 3 e 4 giugno 1944, non appartenenti, né formalmente rivendicate, da alcuna formazione politica.

 

 

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