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Nasce a Roma il primo organismo consultivo municipale italiano per il patrimonio culturale immateriale

30 giugno 2025, ore 18.00
Casa della Cultura e dello Sport “Silvio di Francia” 
via Casilina 655, Roma

E’ tutto romano il primo strumento consultivo in Italia interamente dedicato al patrimonio culturale immateriale: viene presentato il 30 giugno nel Municipio V ed è una novità assoluta a livello nazionale, destinata a incidere profondamente nel modo in cui si valorizzano le espressioni culturali delle comunità.

Promosso dall’Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, in stretta collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina, l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, il Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’Università La Sapienza e l’Associazione Simbdea, il nuovo organismo è stato istituito formalmente a marzo 2025 tramite una direttiva della Giunta municipale e diventa ora ufficialmente operativo, ponendosi come modello replicabile anche in altri territori della Capitale.

L’obiettivo è chiaro: dare voce e spazio a quel patrimonio “vivente” fatto di saperi, pratiche, riti, espressioni artistiche, memorie e tradizioni tramandate oralmente, spesso invisibili rispetto ai grandi monumenti, ma centrali per le identità delle comunità locali. Un patrimonio che, secondo la definizione della Convenzione UNESCO del 2003 (ratificata in Italia nel 2022), rappresenta la linfa vitale della cultura contemporanea e della trasmissione intergenerazionale.

Attraverso questo nuovo strumento sarà possibile monitorare le comunità e le pratiche, studiarle e catalogarle a scopi di salvaguardia e valorizzazione. Ma sarà prima di tutto uno spazio d’incontro libero e produttivo, in cui i tre poteri che fondano l’Ecomuseo (gli esperti, le comunità e le istituzioni) potranno fare sintesi, negoziando ambiti e pratiche viventi in cui investire risorse (economiche e scientifiche) e potenziando interventi e sforzi. Per la prima volta si attua una reale co-progettazione e co-programmazione in ambito culturale, sviluppando allo stesso tempo un settore – il patrimonio culturale immateriale – che nella città di Roma sconta un ritardo storico in termini di riconoscimento, investimenti e percezione.

Pensiamo che in questo modo si avvierà anche un percorso che rafforzerà il ruolo di Roma come modello europeo nello studio e nella promozione del patrimonio culturale immateriale, dando voce e riconoscimento concreto dell’attività delle tante comunità patrimoniali, in piena coerenza con i principi della Convenzione di Faro.

L’auspicio è che questo percorso possa essere replicato in altri Municipi, contribuendo a posizionare Roma in un ruolo di primo piano nel panorama internazionale degli studi e della promozione del patrimonio culturale immateriale.

ENGLISH VERSION

The first Italian municipal advisory body for the safeguarding and promotion of intangible cultural heritage has been established in Rome, 5th Municipality.

Promoted by the Ecomuseo Casilino ad Duas Lauros, in close collaboration with the Capitoline Superintendency, the Central Institute for Intangible Heritage, the Department of Social and Economic Sciences at La Sapienza University, and the Simbdea Association, the new body was formally established in March 2025 through a resolution of the Municipal Council and is now officially operational, positioning itself as a replicable model for other areas of the city.

The objective is clear: to give voice and space to the “living” heritage made up of knowledge, practices, rituals, artistic expressions, memories, and orally transmitted traditions—often invisible when compared to major monuments, yet central to the identity of local communities. According to the definition set out in the 2003 UNESCO Convention (ratified by Italy in 2022), this heritage represents the lifeblood of contemporary culture and intergenerational transmission.

Through this new tool, it will be possible to monitor communities and practices, study and catalogue them for the purposes of safeguarding and enhancement. But above all, it will serve as an open and productive space for dialogue, where the three pillars of the Ecomuseum—experts, communities, and institutions—can come together to define shared priorities, negotiate areas and living practices in which to invest resources (both economic and scientific), and strengthen ongoing efforts. For the first time, genuine co-design and co-programming in the cultural field will take place, while also developing a sector—intangible cultural heritage—that in the city of Rome has historically suffered from a lack of recognition, investment, and visibility.

We believe this initiative will also pave the way for Rome to strengthen its role as a European model in the study and promotion of intangible cultural heritage, giving voice and tangible recognition to the work of many heritage communities, in full alignment with the principles of the Faro Convention.

The hope is that this process can be replicated in other Municipalities, helping to position Rome at the forefront of the international landscape of intangible cultural heritage research and promotion.

June 30, 2025, at 6:00 PM
Casa della Cultura e dello Sport “Silvio di Francia”
Via Casilina 655, Rome